Iniziamo dall'inizio. Dall'istante in cui la fotografia è stata inventata, è diventata una delle forme di espressione più potenti e rivoluzionarie. Dietro ogni scatto, c'erano almeno quattro obiettivi fondamentali:
1. Il primo obiettivo era immortalare un istante, la capacità di catturare un momento significativo nel tempo e renderlo "eterno". Questo è il cuore della fotografia, perché le immagini ci permettono di rivivere sentimenti, emozioni e ricordi ogni volta che le osserviamo. Ad esempio, guardo una foto di mio padre scattata molti anni fa durante una domenica di Pasqua. Eravamo a casa di mio zio, e gli avevamo fatto indossare un bellissimo cappello per una foto. In quel momento era solo un istante come tanti altri, ma ora che mio padre non è più con noi, quella foto ha un significato incredibile.
2. Il secondo aspetto fondamentale della fotografia è la sua capacità di trasmettere emozioni. Mi viene in mente quando ero fotografo matrimoniale. In quei contesti, non mi interessava particolarmente creare composizioni uniche o sfruttare situazioni di luce straordinarie. La mia priorità era sempre catturare le emozioni. Mentre tutti erano concentrati sull'ingresso della sposa, io preferivo fotografare l'espressione dello sposo quando vedeva la sposa entrare in chiesa. Da quello sguardo, da quel sorriso, potevi cogliere tante sfumature di un matrimonio.
3. Il terzo punto ovviamente riguarda la narrazione di una storia. Questa storia può essere quella di una persona, di un luogo, di un evento o qualsiasi cosa tu desideri. Le storie possono essere esplicite o sottili, ma sono sempre presenti. Attraverso le nostre fotografie, possiamo viaggiare in luoghi lontani, immergerci nelle vite degli altri o addirittura esplorare epoche passate.
4. L'ultimo punto cruciale della fotografia è la sua capacità di riflessione e critica. Possiamo considerare la fotografia come uno specchio della società in cui viviamo, uno strumento che evidenzia sia la bellezza che le contraddizioni, celebrando le prime e denunciando le seconde. Pensate al fotogiornalismo, che ha il potere di influenzare la percezione di eventi globali come una guerra.
Ma poi sono arrivate le piattaforme social. Con esse, abbiamo ottenuto la possibilità di condividere e diffondere immagini a livello globale. Navigando attraverso i feed di Instagram, è impossibile non notare una certa uniformità nei contenuti. Sto parlando dei trend e delle mode. Un tempo, potevi trovare solo spiagge paradisiache, caffè latte artistici e simili, ma ora sembra che siano diventati più popolari i contenuti più grezzi o quelli che celebrano la normalità. Tuttavia, la regola di base è rimasta la stessa. Non stiamo più cercando di catturare un momento, di esprimere emozioni o di denunciare qualcosa. Scattiamo foto solo per ottenere una gratificazione immediata, creando contenuti che rispecchiano ciò che è già popolare e che promettono di ricevere un alto numero di interazioni.
Perché più otteniamo interazioni, più il sistema premia il nostro profilo, e questo ciclo continua senza fine. Non voglio ripetere il discorso classico sul "dilemma dei social media," ma la realtà è che, per me, il concetto degli influencer è diventato noioso. Anche se inizialmente c'era qualcosa di autentico, ora sembrano tutti omologarsi e seguire lo stesso copione. Quello che manca più di ogni altra cosa è il "perché". Un tempo, ogni foto aveva un motivo ponderato dietro di essa. Oggi, spesso si scatta senza una ragione precisa, e il significato si è perso nel caos. Onestamente, sono stufo e annoiato.
Ma cosa possiamo fare ora? Visto che non avevo voglia di realizzare un video di denuncia, ho pensato a cosa potremmo fare per cercare di cambiare questa situazione o almeno orientare la nave nella direzione giusta. Anche se l'omogeneità sembra dominare, ci sono ancora molti creatori che si sforzano di rompere gli schemi, offrendo contenuti autentici con un vero "perché" dietro. Come utenti, abbiamo il potere di scegliere chi sostenere e promuovere. Se selezioniamo, sosteniamo e promuoviamo contenuti unici, possiamo ribaltare questa tendenza e restituire ai social media una nuova e autentica essenza: una piattaforma in cui condividere storie vere e significative. Credo che sia ancora possibile, voi che ne pensate?